Poco distante al lato del Sepolcro vi è la cappella del Noli me Tangere che rappresenta l’incontro tra Cristo Risorto e la Maddalena. Come si narra nel Vangelo di Giovanni, la Maddalena, vedendo la pietra del sepolcro dove era stato sepolto Gesù spostata, temette che qualcuno ne avesse portato via il corpo. Le apparve Gesù, il quale le disse: “Noli me tangere (non mi trattenere) perché non sono ancora salito al Padre”.
Sul Monte degli Ulivi vi è la Cappella dell’Ascensione e in cui è rappresentata l’impronta del piede destro di Cristo rimasta impressa nello slancio che si diede per ascendere al cielo. All’interno della cappella è rappresentato con semplicità e chiarezza l’episodio più atteso dal pellegrino. In alto Cristo a braccia aperte, circondato da quattro angeli, ascende in cielo, mentre in basso la Madonna e gli apostoli, disposti in cerchio, assistono tra stupore e gioia all’evento.
Ritornando verso il convento lungo la strada in discesa si incontra la Cappella di San Giacomo Minore in cui, per processo di contaminazione fra il Maggiore, decapitato e sepolto a Santiago di Compostela (di cui qui sono riprodotti gli attributi: bastone e conchiglia) ed il Minore vescovo di Gerusalemme. La cappella di san Giacomo il Minore potrebbe inoltre derivare dal fatto che, prima della riforma del calendario liturgico attuata da Paolo VI, il primo maggio, data della morte di San Vivaldo, si festeggiavano proprio i santi Filippo e Giacomo il Minore.
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